Carenza di ostetriche, la situazione è allarmante presso la Cittadella della salute di Treviso, riferisce Guerrino Silvestrini, segretario regionale Nursing Up del Veneto. Ė solo un esempio delle enormi difficoltà che la categoria affronta quotidianamente. Nonostante le recenti assunzioni, il reparto di Ostetricia dell’ospedale trevigiano continua a soffrire per la mancanza di personale sufficiente a coprire i turni, soprattutto nelle sale parto e nel pronto soccorso ginecologico. L’aumento dei carichi di lavoro e la necessità di operare in spazi più ampi, esigenza di fatto non soddisfatta, stanno aggravando ulteriormente la condizione delle ostetriche in servizio. Il rischio è quello di compromettere la sicurezza delle pazienti e la qualità delle cure offerte. Per questo sono state inviate varie missive alla direzione aziendale dell’azienda sanitaria Ulss 2, per rendere nota la situazione. Inaugurata nel dicembre 2022, aperta in realtà nel novembre 2023 dopo i collaudi, la Cittadella – un mega spazio di 60mila metri quadrati su sei livelli, 450 posti letto, un investimento di 280 milioni – vede nell’area materno infantile il cuore della struttura, con 50 posti letto, la possibilità di parto in acqua, la terapia intensiva, la neonatologia. L’aumento delle sale parto, portate da quattro a dieci, obbliga però gli operatori a continui spostamenti, per monitorare le donne in travaglio, con aggravio della situazione. Secondo la referente provinciale Nursing Up di Treviso Annarita Secchi, “non sono stati previsti adeguati rinforzi per le sale parto, il pronto soccorso ginecologico e l’ambulatorio gravidanze a termine. Questo ha reso estremamente difficoltoso garantire la copertura dei turni – prosegue la sindacalista – soprattutto durante la notte e quando si tratta di rispettare i tempi di riposo e ferie”. Una cittadella moderna, funzionale e ben progettata, secondo il parere dei professionisti la cui estensione però, non agevola i tempi di spostamento aggravando il carico gestionale, in considerazione del fatto che presso la struttura confluiscono gravidanze ad alto rischio e urgenze legate alla gestazione. Questa criticità non è un caso isolato e non rappresenta certo un deficit legato esclusivamente al territorio veneto. L’allarme sulla carenza della figura professionale dell’ostetrica è stato segnalato da tempo (https://www.sireneonline.it/wordpress/ulss-2-treviso-difficolta-per-lostetricia/), come da tempo l’organizzazione sindacale Nursing Up sta proponendo soluzioni relative alla crisi delle vocazioni. Una emergenza che, in un Paese come l’Italia in forte crisi di denatalità, dovrà essere ascoltato per invertire la tendenza.

Commenti Facebook:

Commenti