Oncologia pediatrica del policlinico Umberto I di Roma, si va verso la riapertura. All’annuncio del direttore generale Fabrizio D’Alba – che risale al 5 febbraio 2021, durante un’audizione in commissione regionale Sanità – non erano seguiti i fatti e i genitori si sono mobilitati in una estenuante battaglia che sembra aver portato, dopo più di un anno a un risultato positivo. La storia inizia nel 2020, in piena pandemia. Per esigenze di ricovero dei pazienti Covid, l’oncologia pediatrica viene chiusa e i bimbi trasferiti al Bambino Gesù ma non ricevono assistenza della stessa qualità. Per questo, si dà vita a una grande mobilitazione con le famiglie in prima fila, che sembra aver avuto il suo epilogo il 19 dicembre quando il gruppo di agguerriti genitori è ricevuto in Regione dall’assessore alla Sanità Alessio D’Amato e dal presidente della commissione Sanità Rodolfo Lena che offrono le massime rassicurazioni su una prossima riapertura a gennaio, tanto che si è provveduto a pubblicare un bando per il reclutamento di pediatri, per consentire un’assistenza a tutto tondo. “Quella di oggi è una ripartenza che ci riempie di gioia dopo il periodo di pandemia e desidero ringraziare tutti per l’impegno ed il lavoro svolto”, ha commentato D’Amato a conclusione dell’incontro, seguito subito da Lena che ha parlato di “Proficuo incontro per l’imminente riapertura del servizio, un servizio rinnovato che avrà un gruppo di lavoro potenziato con giovani professionisti con competenza specifica”. Soddisfatti i genitori, meno convinti i rappresentanti dell’opposizione alla Pisana, tra cui la consigliera Francesca De Vito (FdI) che parla di “Promesse elettorali da parte di un candidato che in dieci anni ha distrutto la sanità pubblica e ora si presenta come il salvatore della Regione”. Le fa eco l’esponente della Lega Pasquale Ciacciarelli che così commenta: “D’Amato fa campagna elettorale con annunci spot sulla sanità: è assurdo. Per anni il centrosinistra ha depauperato l’offerta sanitaria nel Lazio chiudendo reparti e smantellando ospedali. Ora, a due mesi dal voto, arriva in modo irrispettoso uno schiaffo a tutti i cittadini che in dieci anni hanno pagato sulla loro pelle la cattiva gestione della sanità da parte di questi personaggi”.

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