Umberto I: “riaprirà l’oncologia pediatrica”

“l’Oncologia pediatrica dell’Umberto I sarà riaperta”. Lo ha dichiarato durante l’audizione del 5 febbraio scorso in commissione Sanità regionale il direttore generale Fabrizio D’Alba, che dal 12 gennaio è al timone del policlinico universitario”. Se alla dichiarazione seguiranno i fatti, si sanerà una ferita aperta alcuni mesi fa, per cui si sono mobilitati numerosi cittadini, primi fra tutti i genitori dei piccoli assistiti. L’agenda del neo direttore è densa; sono state fornite assicurazioni sul ripristino del reparto di Reumatologia, sulla riapertura della Cardiochirurgia e della Chirurgia specialistica per  pazienti non Covid “per dare sbocco alle attività elettive chirurgiche” ha chiarito D’Alba. Sull’interruzione del servizio dei farmaci antiblastici il Dg ha precisato che “lo spazio della farmacia ha necessità di una ristrutturazione per tutelare i lavoratori. Durante le operazioni di messa a norma supplirà il servizio farmaceutico della Asl Roma 2 che si occuperà delle preparazioni per i pazienti. Ulteriori criticità riguardano il personale medico dell’Oncologia sezione A, per cui serve un raddoppio che, secondo quanto dichiarato dal direttore sarà a mano a mano assicurato. Nell’immediato è previsto l’arrivo di tre medici “che daranno ossigeno nel breve periodo – ha sottolineato il direttore – ma il tema dell’organizzazione e della presa in carico dei pazienti è uno dei problemi che dovremo affrontare in modo complessivo”. D’Alba si è poi soffermato a lungo sui problemi di carattere sindacale, sulle trattative e sugli accordi conclusi nel passato. “Nell’azienda ospedaliera vigono  regolamenti e accordi sindacali che definirei vetusti, occorre ‘riaprire i tavoli’ e stabilire le priorità dei problemi”. Secondo il direttore generale, “uno dei motivi del fallimento delle relazioni negli anni precedenti è da riferire alla difficoltà con cui è stata definita la composizione dei tavoli sindacali”. Altra emergenza del policlinico universitario, che il direttore generale dovrà affrontare, è la riqualificazione dell’ospedale romano, attesa da decenni e mai partita, con fondi dedicati e impiegati solo in parte.

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