Una giornata in blu per promuovere uguaglianza
Numerose iniziative in tutta Italia per la consapevolezza sul disturbo autistico
Palazzi in blu. Camera e Senato nella serata del 2 aprile, una data consacrata dal 2007 alla consapevolezza verso le persone con disturbi dello spettro autistico. Migliaia in tutta Italia sono state le iniziative e le istituzioni si sono poste in primo piano, una attenzione culminata con la totale adesione alla Giornata mondiale per la consapevolezza della Presidenza della Repubblica e gli interventi delle massime cariche dello Stato. In Italia, si stima che circa 1 bambino su 77 di età tra i 7 e i 9 anni presenti tale disturbo, con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine, e una tendenza purtroppo in crescita. Un recente studio promosso dal ministero della Salute ha stimato la prevalenza del disturbo dello spettro autistico nei bambini italiani di età compresa tra i 7 e 9 anni, con una prevalenza media stimata in 13,4 casi per 1000 bambini sul territorio nazionale. In totale, sono circa 600 mila le persone, e quindi le famiglie, interessate direttamente dall’autismo. Un numero destinato ad aumentare considerate le diagnosi in costante crescita. Basti pensare che la prevalenza dei casi tra il 2014 e il 2016 è aumentata di circa il 10% nell’arco di due anni. Numeri probabilmente sottostimati, perché manca una raccolta dati capillare o perché spesso non vengono fatte diagnosi per i casi con minore necessità di supporto. Servirebbe una maggiore attenzione e si dovrebbero mettere in atto interventi per concretizzare un’assistenza tempestiva su tutto il territorio nazionale, a partire da una raccolta dati affidabile e strutturale. Servono, poi, più risorse e formazione per potenziare le strutture, semplificare le procedure e abbattere i costi. Lo scoglio più grande è la difficoltà che le famiglie incontrano nell’arrivare nei tempi corretti a una diagnosi tempestiva e precisa, elemento fondamentale per affrontare con maggiori risultati la patologia. Per guidare i genitori ad affrontare quello che comunque si rivela un difficile percorso, i responsabili del centro per l’età evolutiva di un gruppo sanitario della provincia di Roma, da decenni impegnato nell’assistenza ai ragazzi con disturbo autistico, hanno diffuso il documentario “C’è sempre un domani”, con il contributo di famiglie e mamme che hanno voluto raccontare in prima persona la propria esperienza diretta. Anche questo è un modo per sostenere e avere cura di ogni forma di diversità, promuovendo l’uguaglianza per tutti.