Una panchina gialla per la salute delle donne
Nel VI Municipio di Roma parte la prevenzione nelle scuole contro l’Endometriosi
Si chiama “Endopank”, un neologismo che racchiude tutto l’allarme per un colpevole silenzio e la vicinanza al dolore delle donne. Ė la panchina gialla che dal 24 ottobre, in un giardino del VI Municipio delle Torri, assurge a simbolo della lotta all’Endometriosi, una patologia cronica che colpisce il 15 per cento dell’altra metà del cielo, su cui si fa tanto ma ancora non troppo perché diventi tema di dibattito e ricerca per la comunità scientifica. C’è perfino una Giornata mondiale per ricordarla, si celebra il 28 marzo di ogni anno e per questo, l’Università di Roma Tor Vergata, insieme all’associazione “La voce di una è la voce di tutte”, svolgerà un’attività di informazione negli Istituti superiori del territorio, grazie anche all’impegno del Municipio, che sostiene con grande convinzione tale campagna. Per questo il presidente Nicola Franco, ha partecipato alla cerimonia nel giardino di quartiere, insieme a rappresentanti della associazione che, per l’occasione, hanno divulgato il numero giallo gratuito 800189411, attivo dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 per rispondere ai quesiti relativi alla patologia. Una affezione insidiosa, che è spesso diagnosticata in ritardo: in media le donne che ne soffrono attendono anche più di otto anni prima di ricevere una diagnosi corretta. Per questo, è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e far conoscere alla popolazione i rimedi offerti dal Servizio sanitario nazionale e nel Municipio delle Torri, si ricorre al percorso più proficuo e immediato. “Dare ai nostri giovani gli strumenti per riconoscere e affrontare questa patologia in modo consapevole senza paura” scrive il presidente Franco in un messaggio sui social, considerato che dal 2015 l’endometriosi è stata inserita nel Lea (livelli essenziali di assistenza) e quindi è compresa tra le malattie croniche esenti da ticket, consentendo l’accesso libero e gratuito ai servizi assistenziali. La prevenzione è infatti la prima arma contro la malattia, che non si ferma ai soli aspetti sanitari ma è in grado di condizionare pesantemente l’intero percorso esistenziale della donna, con ripercussioni in ambito scolastico, lavorativo, sportivo, sociale e affettivo. Per questo, assume ancor più significato la vicinanza delle istituzioni, realizzando quel rapporto cittadini-territorio essenziale per la tutela della salute.