Urgenza, emergenza, 118: si ricomincia. L’allarme nello sfogo di un medico mai rassegnato
“Et voilà, si ricomincia…con i blocchi barelle e ambulanze e siamo solo al 23 settembre”. Ė lo sfogo di Francesca Perri, medico da anni sull’ambulanza dell’azienda di emergenza sanitaria 118 di Roma e Lazio, di stanza nel territorio di Roma nord, una fetta sterminata di città con tutte le carenze e le contraddizioni di una sanità allo stremo. “Cosa succederà ai primi accenni di inverno – continua la dottoressa sulla sua pagina facebook – con tutte le riacutizzazioni delle patologie respiratorie, le crisi ipertensive, gli ictus, gli infarti, i politraumi stradali? Possibile che nessuno sia in grado di capire che mancano i posti letto, manca il personale, mancano le ambulanze e persiste una grave carenza dei servizi territoriali? Cosa possiamo fare?”. E lo sfogo va avanti, in una sorta di rassegnazione della professionista che,“come sindacalista Anaao– prosegue – e come membro del direttivo di una società scientifica, la SIS 118, posso solo denunciare lo stato delle cose, stressando i bisogni di salute della popolazione come attivista politico”. Già, ai professionisti è affidata solo la denuncia mentre ai politici, deputati a decidere e gestire, il medico raccomanda caldamente “un risveglio delle coscienze”. Un appello al nuovo ministro Roberto Speranza e non solo.