Vaccini e regioni, D’Amato: “estendere buone pratiche”

Il tam tam è partito da giorni. Su tutti i siti e i social si informano i cittadini dell’apertura delle liste relative alle ulteriori fasce di età individuate per la vaccinazione, con gli appuntamenti da fissare attraverso il portale regionale salutelazio.it. Ma non è tutt’oro quello che risplende perché le incertezze sono ancora molte. Per quanto attiene poi alle polemiche sollevate dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi nei confronti delle regioni, l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato ha replicato con convinzione: “sulle Regioni eviterei di fare di tutt’erba un fascio, casomai bisognerebbe estendere le buone pratiche. Nel Lazio ieri (24 marzo, ndr) abbiamo raggiunto il record delle somministrazioni con 25 mila dosi in un solo giorno e siamo pronti a farne il doppio se arrivassero i quantitativi necessari dei vaccini”. Il riferimento ai livelli superiori, a partire dalla Ue, che non ha certo brillato sulla vicenda degli antidoti al Covid è evidente. “Siamo la Regione che ha vaccinato di più gli anziani e le categorie vulnerabili – ribatte l’assessore.  Presto gli hub apriranno anche in orario notturno ma dobbiamo avere garanzia delle forniture. Ad oggi non sappiamo, ad esempio, quanto arriverà nel prossimo mese di maggio nonostante siano già aperte le prenotazioni da venerdì, anche per la classe 68-69 anni”. E qui il riferimento alle incertezze a livello organizzativo centrale, rivolto anche al precedente esecutivo è evidente. “Non basta comunicare i quantitativi trimestrali, che peraltro quasi mai sono stati rispettati nel passato – ribadisce D’Amato – ma serve avere un quadro delle forniture quindicinali e soprattutto in questa fase è strategico conoscere le esatte consegne ad aprile e maggio del vaccino Johnson & Johnson, se vogliamo raggiungere nel Paese l’obiettivo del mezzo milione di vaccinazioni al giorno, che per la nostra Regione corrispondono alle 50 mila quotidiane”.

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