Vaccino anti influenza: medici e farmacisti alleati

Si dilata il calendario dedicato alle celebrazioni a tema sanitario: anche la vaccinazione antinfluenzale ha la sua giornata. Come è consuetudine, a Roma il 20 ottobre, la celebrazione si è svolta presso la sede dell’Ordine dei medici provinciale Omceo con una connotazione particolare, in tempo di Covid-19: l’alleanza tra medici e farmacisti. Il patto è significativo dopo le polemiche dei giorni scorsi, relative a una interpretazione “estensiva” del ruolo del farmacista da parte della Regione Lazio. Nell’ordinanza entrata in vigore il 3 ottobre, firmata dal presidente Nicola Zingaretti e dall’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, oltre all’obbligo stringente delle mascherine, si prevede la dotazione di vaccino antinfluenzale alle farmacie. Non è possibile però effettuare la somministrazione in loco, come era stato ventilato, ignorando il Regio Decreto 1265 del 27 luglio 1934 “Testo unico delle leggi sanitarie” che impedisce al titolare dell’esercizio “di svolgere contestualmente un’altra professione sanitaria”. Qualora si fosse praticata l’inoculazione da parte del farmacista, o di un medico appositamente incaricato, si sarebbe violata la legge. Soltanto gli studi medici sono autorizzati, perché considerati ambiente protetto in caso di reazioni avverse. Da qui una accesa polemica tra le figure professionali che la giornata del 20 ha contribuito a stemperare. “L’Ordine dei Medici e dei farmacisti, si rendono disponibili ad ampliare l’offerta vaccinale nella regione Lazio durante un periodo di emergenza”. Questa la dichiarazione, che sancisce una vera e propria alleanza tra il presidente di Omceo Antonio Magi e dei farmacisti Emilio Croce, “a patto che si cambi il regio decreto del 1934, che vieta la presenza dei medici in farmacia per conflitti d’interesse”. I rappresentanti delle due categorie hanno ribadito che gli ordini, più che tutelare le rispettive corporazioni debbono essere una realtà a garanzia della salute dei cittadini. “Se la questione ‘vaccini in farmacia’ fosse stata posta in maniera differente – è scritto in una nota comune, con lieve vena polemica verso la Regione Lazio – e se soprattutto fossero stati ascoltati preventivamente i rispettivi ordini, avremmo dato tutte le indicazioni e sicuramente saremmo riusciti a trovare una soluzione. Le leggi quando ci sono vanno rispettate, ma ora bisogna cambiare”. Croce ha poi rassicurato sulla funzione delle farmacie nel reperimento del vaccino. “Non deve esserci nessun tornaconto o lucro che dir si voglia”, ha sostenuto. La palla passa quindi alla Regione. I due presidenti sono disponibili a collaborare “C’è sempre stata un’alleanza tra medici e farmacisti, non c’è stata una discussione sul merito – ribatte Magi – purtroppo in questo momento c’è una legge che non permette ai farmacisti di somministrare i vaccini, ma siamo tutti favorevoli a cambiare le cose con le debite garanzie”. Si tratta, a decreto ancora vigente, di non incorrere in eventuali procedimenti disciplinari per il medico esercente attività in farmacia e di scongiurare l’accusa di esercizio abusivo della professione per il farmacista che somministri un vaccino.

Commenti Facebook:

Commenti