La hanno annunciata come una festa e in effetti lo è. La riapertura del Punto nascita dell’ospedale “Paolo Colombo” di Velletri, dopo quattro anni e passa dalla interruzione del servizio è una vittoria per la città e per la comunità. Lo ripetono all’unisono i residenti, insieme ai rappresentanti delle istituzioni, tra cui il commissario straordinario della Asl Roma 6 Francesco Marchitelli che, insieme al direttore sanitario aziendale Vincenzo Carlo la Regina, ha dato la notizia dell’evento previsto il 28 ottobre, sottolineando “l’importanza di restituire un ospedale in piena funzione a un territorio che ne necessita fortemente”. Così, dopo gli anni del Covid, in cui il reparto fu adibito ad accogliere i pazienti affetti dalla patologia e, a pandemia conclusa, dopo tante incertezze delle passate amministrazioni a riattivare un servizio essenziale – in una città con 52mila residenti più sei comuni del circondario, pari a un bacino di utenza di 150mila persone – si va verso quello che in molti vedono come un miracolo. Sono stati anni drammatici quelli della chiusura di Ginecologia e pediatria, con casi estremi in cui almeno una decina di bambini sono venuti alla luce in auto o, addirittura, davanti all’ingresso principale del nosocomio veliterno. I casi più eclatanti nell’agosto 2020 e nel marzo 2021, con puerpere che non ce l’hanno fatta a percorrere i 15 chilometri verso il nuovo ospedale sulla via Nettunense. “Per questo – sostiene Marchitelli – restituire un servizio di questo genere a Velletri è un investimento nel futuro, il luogo in cui la vita inizia, dove le mamme trovano sostegno, conforto e cure necessarie durante uno dei momenti più importanti e delicati della loro esistenza”. Sono venti i posti letto di Ostetricia e Ginecologia, che vanno a unirsi ai sei di Pediatria, ai due di osservazione pediatrica ai quattro di Neonatologia, un ampliamento che anticipa ulteriori opere di ammodernamento ed efficientamento dei reparti, preludio di una riconquistata centralità della struttura, un posto che il Colombo aveva perso nell’ultimo decennio a causa dello svilimento di funzioni e della soppressione dei servizi.  Si pensi che, nel 2023 su 3.663 nuovi nati nel territorio dei Castelli Romani, ben 2.682 hanno visto la luce fuori dall’ambito della Asl Roma 6. Eppure, la Maternità del Colombo vanta una solida tradizione nell’assistenza al parto: percorsi di accompagnamento al lieto evento, intervento ‘dolce’, umanizzazione della nascita con il contatto “pelle a pelle” mamma-neonato. In sintesi, un patrimonio prezioso non fruito per anni, a causa di discutibili scelte regionali e aziendali. Fortunatamente, in Regione e alla Asl Roma 6 si è invertita la tendenza e le mamme possono tornare a partorire vicino casa e in sicurezza.

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