Veneto: la riabilitazione si fa da remoto
L’ospedale di Lamon (Belluno) opera a distanza grazie a un moderno sistema
Nuove frontiere nella riabilitazione. Nel bellunese, precisamente all’ospedale riabilitativo di Lamon , si sperimenta un modernissimo sistema in grado di assistere i pazienti da remoto, evitandone il ricovero e consentendo agli operatori di lavorare a distanza grazie alla realtà virtuale. L’innovativo approccio di Teleriabilitazione si avvale di una cosiddetta “piattaforma di forza” – strumento rilevatore della potenza esercitata – una telecamera 3D e uno specchio digitale per l’analisi statica e dinamica del paziente in tempo reale. Dopo un periodo di esercitazioni nella struttura assistenziale, i pazienti vengono istruiti su come utilizzare il terminale esterno a loro consegnato e tornano a casa, proseguendo le terapie in collegamento video e audio con gli operatori del centro riabilitativo. Le macchine trasmettono le immagini esplicative relative alla esecuzione di ogni singolo esercizio, nonché il responso sulla correttezza dei movimenti. Una pratica con cui si compie una piccola rivoluzione che rappresenta un capovolgimento nell’assistenza, evitando ricoveri forzati e assicurando una migliore qualità di vita per i pazienti. Grande soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti delle istituzioni e dei vertici della sanità regionale. In primo luogo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin (nella foto). “Siamo al top” ha dichiarato, intervenendo alla presentazione della nuova metodica. “Tali sistemi consentono di applicare la realtà virtuale alla medicina riabilitativa tradizionale, in un territorio che merita particolare attenzione per le sue caratteristiche”, ha sottolineato Lanzarin. Il riferimento è all’orografia della zona montana delle Dolomiti, che entro breve ospiteranno le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, senza dimenticare lo sviluppo che, dal 2019, ha avuto il centro riabilitativo allora individuato dalla Regione Veneto come polo per la specialità del bellunese. Una intuizione che ha consentito alla struttura di acquisire importanti dotazioni tecnologiche, tanto da aver raggiunto nel 2024 ben 566 ricoveri, tra cui il 16,6% di utenti esterni alla azienda sanitaria territoriale Ulss 1. A questi si aggiungono ben 14.203 visite specialistiche, un numero che ha favorito l’abbattimento delle liste d’attesa, che grazie al nuovo sistema di teleriabilitazione subiranno un ulteriore alleggerimento. Alla crescita tecnologica – ha proseguito ancora l’assessore – si è accompagnato un grande lavoro di rete che ha portato Lamon a una collaborazione organica con la struttura dell’Azienda Ospedale Università di Padova condotta dal prof Stefano Masiero”. Un apporto fondamentale, quello degli operatori, a cui l’assessore ha espresso gratitudine “per la professionalità, la passione e la sensibilità”. L’investimento per il nuovo sistema ammonta a 169mila euro, grazie all’apporto di risorse destinate alle cosiddette “aree di confine”, messe a disposizione da Dario Bond, presidente del comitato paritetico per i fondi.