Veronelli, Cipe-pediatri reclama il medico scolastico

“Da figura essenziale a entità mitologica: che fine ha fatto il medico scolastico delle scuole del Lazio?” A porsi l’interrogativo è Patrizio Veronelli, segretario regionale della Confederazione italiana pediatri – Cipe. Il riferimento è all’annuncio del presidente della Regione Nicola Zingaretti, che il 31 agosto 2020 dette l’avvio alle procedure di reclutamento di medici e infermieri da collocare negli istituti scolastici per la prevenzione Covid, a cui non è seguito alcun risultato. Tutto è partito da un Ordine del giorno votato  in Consiglio regionale due mesi prima, il 30 giugno, sostenuto dalla consigliera M5s Roberta Lombardi, passata poi dall’opposizione a un assessorato. “Dei colleghi da impiegare nelle scuole non c’è nemmeno l’ombra – insiste Veronelli in una nota – ci troviamo davanti ad una grave occasione persa di avvicinamento ai bisogni della collettività, soprattutto in questa fase di pandemia e di grande emergenza sanitaria: un progetto con una copertura finanziaria di 3 milioni di euro nella Legge di Stabilità 2021″. Pensare che lo scorso anno c’erano tutti i presupposti per reintrodurre questa figura essenziale per studenti e comunità scolastica. Dal ministero della Salute ai sindacati, passando per i presidenti di molte Regioni e gli Ordini professionali, il coro dei favorevoli era unanime. Ci furono anche stime economiche – se ne occupò l’ex ministro della Salute Giulia Grillo – da cui emergeva la massimizzazione dei benefici rispetto ai costi. Diagnosi precoce delle malattie, educazione alla salute, prevenzione, sostegno a genitori e corpo docente, queste sono alcune delle peculiarità di una figura presente un tempo su scala nazionale e abolita negli anni Novanta nella convinzione di ridurre i costi. Senza considerare il beneficio che deriva da una popolazione in salute, ben più alto e rilevante della spesa necessaria alla reintroduzione di questo professionista, in grado di intercettare eventuali patologie negli adolescenti maschi, in passato sottoposti alla soppressa visita militare. “Mi auguro che la Regione Lazio batta un colpo e si attivi a stretto giro per mantenere l’impegno – insiste Veronelli – viste le copiose risorse pubbliche messe in campo. Il medico scolastico è figura determinante e supporto indispensabile per studenti, famiglie, istituti e per tutta la comunità scolastica”, chiosa il segretario.

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