Pasta, verdure, olio d’oliva, un po’ di pesce e poca carne. Non è la ricetta ricavata da un qualsiasi portale per superare un’estate bollente ma il suggerimento che Giorgia Meloni propone ai leader internazionali riuniti a Roma per il vertice Fao sulla sicurezza alimentare, in corso il 25 e 26 luglio. Caposaldo secolare delle tavole italiane, con un equilibrio tra carboidrati, verdure e proteine non solo animali, la dieta mediterranea ha avuto negli anni sostenitori e detrattori anche tra dietologi e nutrizionisti. Nel 2020, in una classifica elaborata dalla rivista statunitense “U.S. News & World’s Report’s” – nota per le classifiche annuali delle migliori università e delle migliori strutture ospedaliere – la dieta mediterranea conquistò il posto d’onore, rafforzando il prestigio di cui gode in tutto il mondo. In Italia è vita quotidiana, come in tutti i paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Nel nord Europa è una proposta guardata a volte con sospetto, fuori dal nostro continente una suggestione chic. Il presidente del Consiglio, all’apertura del vertice davanti al segretario generale Onu Antonio Guterres, ne fa certamente una bandiera italiana ma soprattutto una soluzione con vantaggi precisi per tutti: non fa ingrassare ed è eco-sostenibile, dunque una cura preventiva sia per le persone che per la terra. Per uno dei paradossi della storia, “mentre milioni di persone vivono nella insicurezza alimentare, più di tre miliardi nel mondo sono incapaci di tenere una dieta sana” con picchi di obesitàin diversi paesi, fa notare il premier. E allora la proposta è quasi semplice: mangiate sano. “I principi della dieta mediterranea possono offrire una soluzione – propone Giorgia Meloni – perché non è cara, è basata su alimenti stagionali e locali, rispettando i territori e la biodiversità”. Insomma “i principi della dieta mediterranea non appartengono solo all’area mediterranea ma al mondo”. I leader applaudono, i sistemi agricoli e commerciali non hanno la stessa rapidità, ma la battaglia per dieta mediterranea e regime alimentare sano prosegue. (Fonte: Agi – Vecchia foto del palazzo Fao con l’obelisco di Axum)

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