Viaggio nella salute, tra denuncia e voglia di riscatto
Il titolo non ammette fraintendimenti, la prima immagine è forte. Il libro Sanità Spa di Daniela Francese inizia col calvario di Mariarca Terracciano, infermiera che si è lasciata morire svenandosi, nel senso letterale della parola. Ogni giorno, per quattro giorni, si è tolta 150 millilitri di sangue per protestare contro quel sistema che dissangua la sanità e alla Asl Napoli 1 impediva ai lavoratori di riscuotere il salario, causa le casse in profondo rosso. Una metafora del nostro Sistema sanitario coacervo – secondo l’Autrice – di interessi dei poteri forti tendenti a minare il diritto alla salute della collettività. Un excursus storico, dalle leggi preunitarie alla aziendalizzazione spinta del settore, in cui si sono affermate le pratiche più inquietanti: mancanza di controlli, tangenti, sprechi, lottizzazioni, clientelismi e ci fermiamo per pudore. In Sanità Spa ci conforta però il messaggio di riscatto, affidato alla consapevolezza dei cittadini, alla informazione corretta, alla modernizzazione delle tecnologie, all’affermarsi di una cultura sociale della salute. L’inchiesta di Daniela Francese è rigorosa e documentata, incalzante e ricca di citazioni ed è anche coraggiosa. Attribuisce a pratiche e tendenze, gruppi e persone nome e cognome, senza reticenze. Così, dalla contaminazione neoliberista della sanità pubblica, alla medicalizzazione della vita di ogni cittadino, dal malaffare che si è impossessato della pubblica amministrazione, alla insipienza – se non peggio – della classe politica, ci si immerge in un percorso che, agli esterni potrebbe sembrare inverosimile ma che gli addetti ai lavori conoscono a menadito e, purtroppo, il più delle volte, evitano di denunciare per inspiegabile assuefazione. Il costo annuale della salute in Italia è di 130 miliardi di euro e la sanità è il settore con la più alta quota di denaro pubblico investito. In tale flusso di risorse è racchiusa la spiegazione di tutto: dai Drg “taroccati” (Raggruppamenti omogenei di diagnosi, usati come parametri per la remunerazione delle prestazioni, considerati superati in tutta Europa fin dal 1999, ndr), alle prodezze dell’industria farmaceutica, dall’esercizio abusivo della professione, alla moltiplicazione di primariati e servizi, per non parlare della nomina dei direttori generali, attenti più alla quadratura del bilancio che all’efficienza dei servizi. E ancora: il federalismo esasperato, che crea inevitabili disparità tra una regione e l’altra, secondo il livello di sviluppo dei territori. In sintesi, tra riforme e controriforme, il progressivo abbandono di quel welfare solidaristico e universale, figlio della legge 833 del 1978, che metteva tutti i cittadini sullo stesso piano è sotto gli occhi di tutti. Per completezza d’informazione, il libro riporta in appendice i testi integrali delle leggi di settore: dalla citata 833/78 ai decreti 502/92 e 517/93 per finire con il 299/99, meglio noto come riforma Bindi.
Sanità Spa. Tagliare il malaffare per salvare il diritto di tutti alla cura e all’assistenza
pp. 427, Newton Compton Editori, Roma 2011 (9,90€)