Violenza/2: Tor Bella Monaca reagisce
Il volontariato per la salute, le istituzioni per la legalità. Il quartiere prova a rinascere
Dal 3 luglio in via della Tenuta di Torrenova 124, zona Tor Vergata, è stato aperto l’ambulatorio per le cure ai più fragili, persone prive di tessera sanitaria, stranieri temporaneamente presenti, fasce sociali povere ed emarginate. Un servizio aperto a tutti, a pochi chilometri dall’immensa Tor Bella Monaca, bacino di utenza per il presidio di medicina solidale, progetto pilota in cui volontariato sociale e istituzioni si collegano, per intercettare i bisogni e dare risposte diversificate in tutte le età della vita. Un modo per rispondere alla violenza con la presenza. Così, come in questi giorni si sta facendo sentire la presenza delle istituzioni, che dopo varie incursioni delle forze di polizia per combattere il malaffare e riportare la legalità, il 21 settembre hanno dato un colpo di grazia significativo verso comportamenti illeciti. Grazie alla operazione interforze, coordinata dalla prefettura di Roma, sono stati sgomberati immobili Ater da occupanti privi di titolo. Una azione volta ad abbattere il disagio sociale, che alberga in particolare, nelle aree periferiche in cui attecchisce la criminalità organizzata. Rigenerazione urbana e riqualificazione, sono questi gli obiettivi che guidano l’amministrazione della Pisana, che gestisce gli alloggi Ater, lasciando spazio alla cura delle abitazioni e alla dotazione di servizi, la cui carenza rappresenta un pericolo per la salute dei residenti. “La Regione Lazio sarà inflessibile e costantemente al fianco del governo, della prefettura e delle forze di polizia” ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica della Regione Lazio Pasquale Ciacciarelli. “Vogliamo garantire il rispetto del diritto all’abitare attraverso le graduatorie e le procedure stabilite – ha comunicato in una nota – e non tollereremo il verificarsi di occupazioni illecite o di qualsiasi altra forma di abuso”. Una affermazione che oggi, dopo l’aggressione al prete-coraggio Don Antonio Coluccia, vittima di un tentato omicidio da parte di uno spacciatore, assume il particolare significato di vicinanza delle istituzioni, nel contrasto alla criminalità, nel rispetto della legge e nell’essenziale obiettivo a godere di una abitazione dignitosa. Traguardi che la Regione Lazio guidata da Francesco Rocca ha collocato tra le priorità.
