Violenza in ospedale, la parola a medici e infermieri
Duro comunicato dell’Ordine dei Medici e degli Infermieri. Interviene anche l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato
Non si placano le reazioni relative alle aggressioni al personale sanitario. Dopo alcuni esponenti politici regionali, parlano i professionisti. In un comunicato congiunto, il presidente dell’Ordine dei Medici Antonio Magi e il presidente dell’Ordine degli Infermieri di Roma Maurizio Zega, stigmatizzano quanto verificatosi nella notte del 2 ottobre nel pronto soccorso degli ospedali San Carlo di Nancy e Santo Spirito. L’ennesima aggressione a danno di medici e infermieri su cui è arrivata, dopo ripetuti episodi e relative denunce, la risposta dell’assessore alla Sanità Alessio D’Amato che ha chiesto l’immediato ripristino del posto di polizia. Nella nota a quattro mani, anche Magi e Zega hanno fatto leva sulle numerose e reiterate richieste avanzate affinché sia garantita la presenza delle forze dell’ordine in ospedale. “Sono anni che chiediamo sia singolarmente che congiuntamente il ripristino dei presidi di polizia nei pronto soccorso come misura quanto meno deterrente, a tutela degli operatori sanitari e dei cittadini – riferisce il comunicato – è necessaria una seria analisi del fenomeno e delle sue cause su cui chiediamo di essere ascoltati dai decisori politici”. L’amara riflessione nasce dalla constatazione “che non si sta facendo niente di strutturale per uscire da quella che sta diventando una triste consuetudine, solo dichiarazioni di sdegno delle autorità ma nessuna programmazione seria.” Oltre alla carenza di un serio esame degli eventi e di programmazione, i due presidenti invocano “l’indicazione almeno di alcune linee su cui promuovere una efficace risposta di sistema perché finora non c’è stato niente. Stiamo perdendo la voce a forza di chiedere ma non si scorge nulla”. Ora la palla passa al nuovo esecutivo e al prossimo ministro degli Interni, che dovrebbe procedere a una riorganizzazione delle poche risorse umane a disposizione, togliendo agenti dai servizi attivi sul territorio, per destinarli alle postazioni in pronto soccorso. (Nella foto: manifestazione degli infermieri contro la violenza)