Vulvodinia, un dolore troppo nascosto
Petizione e raccolta fondi per sensibilizzare su una patologia dolorosa e misconosciuta
Si celebra oggi, 11 novembre, la Giornata Internazionale della Vulvodinia, “Vulvodinia Day” promossa dalla associazione VulvodiniaPuntoInfo, che da tempo si batte per sensibilizzare l’opinione pubblica e aiutare le donne colpite da tale invalidante patologia – circa 4 milioni in Italia – nella prevenzione e il migliore accesso alle cure. Nel mondo è una donna su sette a soffrirne, si tratta di una condizione di dolore cronico localizzata nella zona genitale esterna, che rende particolarmente doloroso per le persone che ne soffrono compiere gesti quotidiani come camminare e vestirsi e che compromette in maniera rilevante la sfera sessuale e riproduttiva. Si tratta però di una patologia quasi nascosta, di cui nessuno parla, forse per la delicatezza del tema oppure per la paura dello stigma che potrebbe colpire le donne sofferenti. Per questo, in aiuto dell’altra metà del cielo che vive tale condizione, è attiva una campagna social, sempre a cura di VulvodiniaPuntoInfo, con tanto di hastag #VULVODYNIADAY; contestualmente è partita una petizione per il riconoscimento dell’affezione e per facilitare l’informazione alle donne che sono ancora in attesa di diagnosi – mediamente si impiegano quattro anni – e semplificare l’accesso alle cure. Su apposita piattaforma è inoltre partita una raccolta fondi con la vendita di magliette personalizzate con impresso lo slogan a sostegno della giornata di sensibilizzazione e informazione, che è sostenuta dalla Fondazione Isal, impegnata affinché le istituzioni propongano interventi per questa condizione di sofferenza cronica. Per info: www.unafirmaperlavulvodinia.it. (Foto Violeta Benini)