In Veneto migliorano i tempi di erogazione delle prestazioni e la loro qualità, lo ha certificato il 29 ottobre l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), che ha adottato un indicatore di sintesi chiamato “funzione di tutela” che individua quattro elementi chiave: i tempi di effettuazione dell’angioplastica pratica salvavita e quelli dell’intervento per la frattura del femore entro le 48 ore, l’indicatore di mortalità a 30 giorni per ictus ischemico e il numero di parti cesarei. Nei primi due la sanità regionale si colloca al primo posto, nel terzo è al secondo posto e per i parti, sempre nelle posizioni migliori. E il governatore Luca Zaia parla di “successo, eccellenza che è un punto fermo da cui partire per migliorare nei settori indicati da Agenas”. Una conferma di qualità dovuta alla professionalità degli operatori, dai tecnici alla dirigenza, passando per i sanitari, “una squadra coesa al servizio dei malati”, rimarca il presidente, sottolineando che “la sanità veneta è in buona salute”. Il report pubblicato dall’Agenzia per i servizi sanitari prende in considerazione le prestazioni di 1.363 ospedali italiani pubblici e privati e Zaia, al di là degli elementi principali di valutazione, non si risparmia nel citare le strutture di eccellenza del territorio. “Il Veneto presenta svariati ospedali nelle zone alte delle valutazioni – spiega il governatore – si va da Mirano all’azienda ospedale Università di Padova, da Verona Borgo Trento a Conegliano, da Vicenza a Treviso, da Verona Borgo Roma alla casa di Cura Pederzoli di Peschiera, da Portogruaro a San Donà e a Feltre. Come si vede si tratta di qualità diffusa sul territorio e non concentrata sui soli grandi hub: una caratteristica della quale andiamo fieri”, conclude. (Avn)

 

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