Zingaretti a sorpresa: fine delle macroaree. Inaugurata una casa in costruzione
“Le macroaree sono abolite. È scritto nei piani operativi presentati dalla Regione Lazio al ministero della Salute”. Lo ha annunciato, a sorpresa, dietro sollecitazione di un cittadino, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti il 31 marzo, nel corso della inaugurazione della seconda Casa della salute regionale a Pontecorvo, in provincia di Frosinone. Una inaugurazione sotto tono, con lo spettro di un ospedale, quello del capoluogo frusinate, afflitto da innumerevoli problemi, a cominciare dal pronto soccorso che esplode, per finire con la minaccia del ridimensionamento della radiologia della stessa cittadina di Pontecorvo che vede il taglio di un nastro con i lavori ancora in corso nella struttura. La casa, situata nell’edificio dell’ex ospedale Pasquale del Prete, chiuso nel 2010 ma attivo per i servizi ambulatoriali con 143 dipendenti, è dotata di un’area dell’accoglienza con lo sportello prenotazioni (Cup) e informazioni e orientamento sociosanitario (Pua), assistenza primaria garantita dai medici di medicina generale dalle ore 8 alle 20 dal lunedì al venerdì, sabato dalle ore 8 alle 14, ambulatori attrezzati a disposizione dei medici medicina generale, area di sorveglianza temporanea, servizi di urgenza: punto di primo intervento, punto di soccorso mobile 118, guardia medica. E ancora, sono presenti attività specialistiche quali cardiologia, pneumologia, diabetologia, oculistica, otorinolaringoiatria, chirurgia, odontoiatria, dialisi, ambulatori infermieristici, posti letto a gestione infermieristica, gestione malati con patologie croniche e degenerative da parte di una équipe multidisciplinare e multi professionale, consultorio familiare e pediatrico, sportello ascolto antiviolenza, centro prelievi, attività di diagnostica strumentale, area del volontariato. La cittadinanza di Pontecorvo è comunque preoccupata in quanto sembra che la Regione Lazio abbia intenzione di sospendere i programmi di screening oncologico. “Senza prevenzione non si va da nessuna parte – hanno protestato al’unisono i cittadini – siamo favorevoli a un potenziamento della medicina territoriale ma ciò non deve significare la riduzione dell’offerta sanitaria. Se la coperta è troppo corta, si scelga di combattere gli sprechi, non tagliare i servizi e le prestazioni”. Scettici si sono mostrati cittadini e operatori locali sui Piani operativi, un corposo documento di 346 pagine ricco di informazioni, grafici, tabelle “partorito dal governo regionale senza alcun coinvolgimento della collettività”.