Zingaretti, finito il tour del taglio dei nastri. Ora si pensi alla sanità

Trasmissione televisiva Ballaro'Termina con la “inaugurazione” del pronto soccorso del Gemelli il giro del presidente Zingaretti nei nosocomi romani, per celebrare il restyling di alcuni ambienti nei dipartimenti di emergenza. Interventi realizzati grazie a parte degli 88 milioni stanziati grazie al Giubileo della Misericordia, indetto a sorpresa da papa Francesco. Una sferzata di ottimismo, per il disastrato sistema sanitario regionale che non si è ancora scrollato di dosso l’annoso problema delle liste di attesa per visite ed esami, del sovraffollamento dei pronti soccorsi, della carenza dei posti letto – con una media di 3,7 su 1000 abitanti rispetto ai 4,8 dei Paesi europei – delle difficoltà strutturali che comunque permangono e di una medicina territoriale che, nonostante la buona volontà dimostrata dalla Regione, non riesce a decollare. Il 3 dicembre il presidente del Lazio, commissario ad acta per la sanità, ha visitato i 20 nuovi posti letto di Terapia intensiva del San Camillo, cui si accompagna il miglioramento di alcune aree del pronto soccorso riservate ai codici-colore attribuiti ai pazienti meno gravi. Un investimento complessivo di 3 milioni e 800 mila euro, incluso l’ammodernamento tecnologico. Risultati lusinghieri per la dirigenza del grande ospedale romano e dei vertici regionali, sicuri di “chiudere una fase drammatica della sanità regionale”. Non la pensano allo stesso modo le forze sociali e gli esponenti dell’opposizione della Regione Lazio, che prevedono difficoltà legate al reperimento di professionisti da impiegare nei nuovi servizi. Secondo il consigliere di Forza Italia Adriano Palozzi, mancherebbero almeno 100 figure professionali “indispensabili per conservare gli attuali livelli assistenziali”.

Commenti Facebook:

Commenti