Zingaretti: strada in salita, ma c’è fiducia
Annunciati in un convegno dal presidente Nicola Zingaretti gli impegni per il nuovo anno
E’ innegabile: “in sanità il Governo non ha ancora varato riforme epocali come in altri comparti ma sono stati apportati interventi importantissimi. Sono certo che nel 2016 proporremo operazioni strutturali”. La candida ammissione di immobilismo da parte dell’esecutivo della rottamazione, della velocità, del “cambia verso”, viene da Federico Gelli, responsabile nazionale sanità del Partito democratico, nel corso del convegno “Lazio verso la salute del futuro”, organizzato il 15 dicembre dal ‘Forum Salute e Sanità del Pd Lazio’. Di fronte a una platea di professionisti e simpatizzanti del nuovo corso, i vertici della sanità del Lazio si sono confrontati con i responsabili del Pd nazionale. Dal quadro tracciato è emerso un settore in affanno ma non mancano accenti di fiducia. “Rimessi in ordine i conti, occorre ridisegnare il sistema”, ha esordito il presidente Zingaretti. Esaminando i punti della sua agenda, tracciamo le tappe previste nel 2016.
Integrazione socio sanitaria
La riorganizzazione dei servizi socio sanitari del Lazio e la loro integrazione, con il rafforzamento di tutti i presidi territoriali, è il faro che guida l’azione della giunta Zingaretti, tanto che il presidente, nel bilancio del primo anno di attività indicava come risultato positivo la creazione di un’unica direzione regionale “Salute e integrazione socio sanitaria”. Attualmente la direzione è stata smembrata e la proposta di legge 88 “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali”, approvata dalla giunta il 16 ottobre 2013, è ferma in Consiglio regionale.
Liste di attesa per visite e prestazioni
Argomento spinoso le liste di attesa. Il 28 settembre 2013 Zingaretti approvò un decreto per ridurle, da attuare con i “piani attuativi aziendali” demandati entro 60 giorni ai direttori generali di Asl e ospedali. Nulla di fatto, a quanto pare, tranne un finanziamento di 7 milioni di euro nel 2014 di cui si è giovato in gran parte il Campus Biomedico di Trigoria che con una martellante campagna pubblicitaria, ha richiamato moltissimi cittadini respinti dagli ospedali pubblici causa chiusura delle agende degli appuntamenti.
Case della salute e sanità territoriale
Dovevano essere 48 entro il 2015, una per ogni distretto. Sul sito www.salutelazio.it ne sono indicate 9, cinque tra Roma e provincia, poi Frosinone, Latina, Rieti. Viterbo ne è priva. A Ladispoli, come riportato in copertina, è stato attivato il piccolo reparto per ricoveri ma i “percorsi diagnostico terapeutici”, modalità assistenziale e organizzativa di questi presidi, sono ancora da costruire. Suppliscono alla richiesta sanitaria gli ambulatori “del fine settimana” in ogni distretto Asl, affidati ai medici di famiglia.
Sovraffollamento in pronto soccorso
Non sono bastate le “direttive regionali anti affollamento e disfunzioni” diffuse nel dicembre 2013 per risolvere il caos. Il taglio di 3600 letti pesa e, specie gli anziani con patologie mediche, attendono ore se non giorni per essere ricoverati. Zingaretti dovrà poi decidere sul destino di tre ospedali chiusi o riconvertiti: il Cto che attende la definizione di un accordo con l’Inail, il Forlanini e il San Giacomo di cui non si conosce la futura destinazione.