Zooprofilattico: rinascere a 100 anni
Ha cento anni ma non vuole dimostrarli. L’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Mariano Aleandri” è nato nel 1914 ma nel corso degli anni ha cambiato pelle diverse volte. Ha dedicato un secolo alla tutela della sanità e del benessere animale e non solo. Anche la sicurezza degli alimenti fa parte della missiondel grande ente, che nel Lazio ha le sue sedi a Roma, Latina, Rieti e Viterbo. Nella celebrazione del centenario, il 4 e 5 giugno, l’istituto ha riconsiderato il suo passato proiettandosi verso il futuro. “Da ieri a domani” lo slogan scelto per l’evento affinché all’interno del Servizio sanitario nazionale l’ente possa sempre più rappresentare una garanzia per i consumatori e i cittadini in generale. Strumentazioni all’avanguardia, personale altamente qualificato, competenze scientifiche di alto livello ne fanno un centro di eccellenza che per adeguarsi ai costanti cambiamenti e ammodernare la propria organizzazione, dagli anni Novanta è stato oggetto di riforme. Da ultima quella del 2012 con il decreto legislativo numero 106 che ne sancisce il riordino che la proposta regionale deve ratificare. In virtù dell’intesa raggiunta con il voto favorevole delle commissioni IV e VII, si dà all’Istituto la facoltà di stipulare convenzioni o contratti di consulenza “fatte salve le competenze delle aziende sanitarie locali” sulla base di linee guida. Potrà inoltre svolgere attività di supporto tecnico scientifico nei corsi di medicina veterinaria e nelle scuole di specializzazione. Vengono poi precisati i requisiti tecnico-professionali dei componenti e confermato l’assetto organizzativo vigente: consiglio di amministrazione ridotto da cinque a tre componenti in carica per quattro anni invece di cinque, direttore generale e revisori dei conti. Spendingdocet. La VII commissione del Consiglio regionale del Lazio Politiche sociali e Salute ha approvato la proposta a maggioranza. “Quando in Regione abbiamo dovuto razionalizzare i costi non ci siamo tirati indietro – fa notare il presidente Rodolfo Lena – smantellando intere strutture che dipendevano dalla Regione. Nel caso dell’Istituto zooprofilattico va fatta un’eccezione, visto il prezioso lavoro che svolge sul fronte della ricerca, della sperimentazione e diagnosi delle malattie degli animali, del controllo della salubrità degli alimenti di origine animale e dei mangimi, di farmacovigilanza, di sorveglianza epidemiologica”. Nel corso degli ultimi anni l’Istituto ha affrontato numerose emergenze a carattere epidemico: Bse, Scrapie, West Nile, Blue tongue e da contaminazione di alimenti.